11 dicembre 2015
Tra pochi giorni il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) pubblicherà una circolare esplicativa con le modalità operative e le tempistiche per l’iscrizione alle scuole pubbliche di ogni ordine e grado. È quindi già tempo di open day e di laboratori, in cui – riguardo in particolare alle scuole secondarie di secondo grado – si toccano con mano le materie di indirizzo.
Niente paura, però: se all’inizio del primo anno la scuola scelta (dopo aver preso info su Cerca la tua scuola) si rivela sbagliata, fino a dicembre si può cambiare indirizzo – o semplicemente istituto – senza sostenere esami integrativi. Vediamo insieme cosa propone il sistema scolastico italiano e le novità di quest’anno.
Al via l’alternanza scuola-lavoro
La novità, a partire dall’anno scolastico in corso, è l’alternanza scuola-lavoro: un percorso di orientamento lavorativo – all’interno o fuori dalla scuola – per chi frequenta il secondo biennio e l’ultimo anno dei licei e degli istituti tecnici; 200 ore per i primi e 400 ore per i secondi.
Università obbligata se si sceglie il liceo
A prescindere dall’ambito scelto, chi intraprende il liceo dovrà necessariamente iscriversi all’università. Questi gli indirizzi: classico, scientifico (tradizionale o con le opzioni scienze applicate e indirizzo sportivo), linguistico, delle scienze umane (tradizionale o con l’opzione economico-sociale), artistico (negli indirizzi arti figurative, architettura e ambiente, design, audiovisivo e multimedia, grafica, scenografia), sezioni internazionali di lingua inglese, francese o tedesca, musicale e coreutico per chi propende per la danza. Escludendo le sezioni internazionali, in tutti i licei è previsto all’ultimo anno l’insegnamento di una materia di indirizzo in lingua inglese.
Con l’istituto tecnico si può lavorare o proseguire con l’università
Chi ha spiccate doti pratiche e, al contempo, non si vuole impegnare per forza in un percorso universitario può optare per l’istituto tecnico, scegliendolo fra i due ambiti previsti: economico – con gli indirizzi amministrazione, finanza e marketing; turismo; sistemi informativi aziendali; relazioni internazionali per il marketing – e tecnologico con gli indirizzi chimica, materiali e biotecnologie; elettronica ed elettrotecnica; grafica e comunicazione; informatica e telecomunicazioni; meccanica, meccatronica ed energia; trasposti e logistica; sistema moda; agraria e agroalimentare e industria; costruzioni, ambiente e territorio. Vi sono poi l’istituto tecnico nautico e quello aeronautico. Al termine di un biennio – unificato per ciascun ambito – si può scegliere la specializzazione del triennio successivo. Come nei licei, in quinta una materia viene insegnata in lingua inglese.
Due settori per l’istituto professionale
Chi sceglie l’istituto professionale – di durata quinquennale – al termine del primo triennio conseguirà la qualifica professionale nel settore scelto tra servizi (servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, servizi socio-sanitari, servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, servizi commerciali) e industria e artigianato (produzioni industriali e artigianali, manutenzione e assistenza tecnica). Grazie agli stage può misurarsi nel mondo del lavoro, nel quale verrà inserito al termine dei cinque anni; a meno che non desideri iscriversi all’università.
I centri di formazione professionale per chi vuole lavorare subito
Dai 16 anni in su, chi deve acquisire una professionalità lavorativa – nei settori previsti per gli istituti professionali – può optare per i centri di formazione professionale (Cfp). Il percorso triennale, attuato dal Sistema regionale di istruzione e formazione professionale (Iefp), prevede il rilascio di una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale ed europeo. Terminato il triennio, si può proseguire la formazione attraverso le opportunità offerte dal sistema formativo regionale; oppure previa valutazione, proseguire in una scuola professionale e conseguire il diploma quinquennale.
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