Scoprire “come stiamo” osservando i nostri occhi. È ciò che fa l’iridologia, branca della Naturopatia che rivela i nostri squilibri attraverso l’osservazione dell’iride. Per poi curarli con un approccio naturalistico. “Il termine Naturopatia deriva dalle parole ‘natura’ e ‘pathos’, e significa ‘sentire secondo natura’ , spiega la naturopata Claudia Filipello (www.naturopatiabologna.it). “Fare Naturopatia equivale ad applicare i consigli fitoterapici sulla base delle peculiari caratteristiche della persona. Quando un paziente avverte un disagio, il naturopata indaga il sintomo manifestato; considerando però che esso è soltanto l’elemento ultimo di una problematica di carattere organico più radicata e profonda. Studia quindi il ‘terreno’, ossia l’insieme delle caratteristiche individuali svelate dal corpo. Ed è ciò che avviene anche con l’iridologia”.

Cosa è, in particolare l’iridologia?
L’Iridologia è un particolare metodo analitico della naturopatia, un procedimento di analisi che consente di individuare gli squilibri psico-fisici individuali. Lo specialista  esamina l’iride dell’occhio – ossia la parte colorata –, ma anche la congiuntiva e la pupilla.

Quali sono gli squilibri che l’iride dell’occhio può rilevare?
Quelli acidi-basici, dovuti anche a una errata alimentazione; ma anche fragilità o disarmonie del sistema nervoso centrale; o nei vari distretti organici. L’esame iridologico si serve delle cosiddette mappe iridologiche, nelle quali l’iride si presenta suddivisa in settori: ciascuno di questi rivela la proiezione della funzionalità di tutto il sistema organico. Per esempio, uno stomaco affetto da una recente gastrite si rivela con anelli più o meno chiari sull’iride; se la patologia è meno recente, la colorazione è scura. Altri disturbi come per esempio colite o Morbo di Crohn emergono dall’esame iridologico in maniera inequivocabile: la trama dell’iride che proietta la funzionalità dell’organo corrispondente – che dovrebbe risultare compatta – si presenta invece destrutturata, allargata.

Quali sono i limiti dell’Iridologia?
Credo che l’unico grande limite dell’Iridologia, e quindi anche della Naturopatia, sia il fatto che essa non abbia ancora ottenuto una valenza scientifica. L’Italia è ancora piuttosto scettica in questo, rispetto ad altri paesi europei. In Svizzera, Germania e Francia per esempio, la Naturopatia – viene utilizzata come valida integrazione alla medicina tradizionale. Basti pensare che il naturopata è riconosciuto a livello sanitario come valido professionista, collaboratore del medico tradizionale.

Come si svolge, di norma, un’analisi iridologica?
Inizia con un colloquio tra la persona che accusa gli squilibri e il naturopata. Talvolta può rivelarsi molto proficuo l’intervento di uno psicologo, che tratta parallelamente la problematica. Terminato il colloquio conoscitivo, il naturopata approfondisce il motivo del disagio; spesso manifestatosi attraverso un sintomo, ovvero un problema fisico, psichico – o entrambi – che non regredisce spontaneamente. Dopo aver stabilito – d’accordo con il soggetto interessato – precisi obiettivi da raggiungere, inizia l’analisi iridologica vera e propria. L’occhio viene analizzato tramite una speciale apparecchiatura, l’iridoscopio. Quest’ultimo può essere collegato a una macchina fotografica per osservare l’iride a vari ingrandimenti. L’esito della valutazione è immediato e viene discusso seduta stante con il soggetto.

Anche i bambini possono sottoporsi a una visita iridologica?
L’osservazione dell’iride può essere effettuata su ogni persona. Tuttavia, per quanto riguarda i neonati e i bambini in tenera età e fino al sesto anno di vita, è necessario non giungere a conclusioni osservative. L’iride, infatti, in questa epoca di vita, è in una continua trasformazione. Le eventuali informazioni che si possono cogliere nell’osservazione dell’iride vanno comunque sempre confrontate con il disagio che i genitori raccontano del bambino rispetto al suo vivere quotidiano.

Cosa può consigliare, il naturopata, per risolvere il disagio riscontrato?
Il naturopata propone una vera e propria pedagogia ed ecologia della salute, cioè insegnamenti che riguardano lo stile di vita diversi dal precedente in un percorso di autoguarigione; in esso si propongono ad esempio un’alimentazione corretta integrata con rimedi fitoterapici quali tinture madri, gemmoderivati, estratti secchi, ecc.. Le piante scelte, grazie alle loro caratteristiche, risultano un rimedio assolutamente naturale. È necessario però essere consapevoli che la risposta del rimedio fitoterapico è soggettiva, ossia dipende dalle caratteristiche intrinseche della persona. Può quindi variare, a parità di disturbo, fra un soggetto e l’altro.

Autore  Emanuela Susmel

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