Un sito per chi ospita e vuole essere ospitato. In attesa dei ponti di aprile e maggio.
Passata la Pasqua, c’è già chi pensa a come trascorrere i ponti del 25 aprile e del 1° maggio, possibilmente spendendo meno. Ma le soluzioni, da questo punto di vista, non mancano. Se per esempio si vogliono visitare città come Parigi, Londra, Berlino, Barcellona, Istanbul, Vienna, New York, o Buenos Aires senza avere l’ansia del caro-alloggio, si può sperimentare il couchsurfing.
Da un divano all’altro
Considerata l’ultima frontiera del “viaggiare low cost”, il fenomeno del couchsurfing – letteralmente “saltare da un divano all’altro” – in realtà è molto di più: permette infatti di stabilire un contatto sociale tra persone provenienti da ogni parte del mondo, favorendo gli scambi culturali fra paesi diversi.
L’unico requisito davvero necessario, è la disponibilità a fare amicizia e l’apertura mentale.
I couchsurfers: ospiti e visitatori
Nel couchsurfing ci sono due attori: da una parte c’è chi mette a disposizione altrui una stanza o il divano di casa; dall’altra, chi necessita di un posto letto praticamente a costo zero, per esplorare nuovi luoghi e culture.
Come contropartita dell’ospitalità non è previsto alcun corrispettivo: è però frequente che l’ospite doni qualche prodotto tipico del suo paese.
Risparmio e scambio: i corsi di lingua
L’esperienza vissuta dal couchsurfer – sia in veste di prestatore sia in veste di utilizzatore del posto letto – va oltre il concetto di risparmio economico. Gli iscritti al social network costituiscono appieno una comunità di solidarietà e scambio interculturale, unita nella sua enorme diversità.
Dal 2003 – anno della nascita del fenomeno – a oggi sono nati più di 30.000 gruppi, suddivisi in varie città, che promuovono l’aspetto interculturale: vengono infatti organizzate lezioni di lingua straniera, discussioni, eventi e incontri su varie tematiche comuni.
Dati e informazioni
Grazie al network nato proprio per questo scopo si può avere in ogni momento la situazione aggiornata di domanda e offerta delle soluzioni temporanee di alloggio che fanno al caso vostro.
E’ necessario innanzitutto iscriversi, creare il proprio profilo personale, corredato da fotografie e informazioni precise: dati anagrafici, città di residenza, eventuale disponibilità a poter ospitare un membro della comunità. Si possono poi inserire annotazioni ancora più personali: interessi e passioni coltivate e coordinate degli ultimi viaggi, per esempio.
L’importanza dei feedback
Se si ha in programma un viaggio, bisogna contattare l’utente in prossimità del luogo di destinazione, scegliendolo tra quelli che hanno più affinità con le proprie esigenze personali. Con lui vanno concordate anticipatamente durata, natura e termini del viaggio.
Se invece si è inserito sul profilo la disponibilità a ricevere ospiti, il provedimento è diverso: si verrà contattati.
Anche in questo caso, da “guida” per chi ospita e viene ospitato sono i feekback lasciati dagli utenti, dopo ogni esperienza, indicazioni reputazionali indispensabili per il “popolo” dei couchsurfer.
20 euro per l’identificazione
Iscriversi al servizio di couchsurfing non costa ovviamente nulla. Chi lo desidera, tuttavia, può effettuare una donazione di circa 20 euro, a seguito della quale il donatore riceverà via posta una cartolina contenente un codice da inserire nell’apposito link del sito: in questo modo l’identità personale del donatore sarà verificata, con conseguente accrescimento dell’affidabilità verso l’esterno.
Il couchsurfing è anche su Twitter
Il couchsurfing è anche su Twitter. Sulla pagina web apposita si può prendere visione dei “cinguettii” sulle esperienze fatte. La navigazione è semplice ma a una condizione: bisogna conoscere bene la lingua inglese.
Ultimo aggiornamento: 04/04/13
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