Qualche consiglio per scegliere senza farsi influenzare dal marchio.

Emanuela Susmel
Non è detto che un prodotto non pubblicizzato sia di cattiva qualità. E spesso anche quello che non appare su giornali e tv, se scelto accuratamente, può assicurarci risparmio e qualità.
Visto che quando si tratta di prodotti alimentari c’è poco da tagliare, tocca quindi aguzzare l’ingegno, specie in un periodo come questo. Non ci resta quindi che valutare attentamente i nostri acquisti, considerando tra la gamma dei prodotti appetibili anche quelli – alimentari e non – cosiddetti “di sottomarca”.
Teniamo sempre a mente che il prezzo di ciascun prodotto comprende il costo delle materie prime e quello della produzione, ma che non è detto che dobbiamo rimborsare alle aziende anche le ingenti spese sostenute per la pubblicità.


Curiosità e pazienza: indispensabili per un buon risparmio

Cosa serve al consumatore per sapere scegliere? La curiosità e la pazienza di leggere le informazioni indicate sulle etichette. Con un po’ di tempo in più a disposizione si può arrivare a risparmiare anche il 30%.
Basti sapere, per esempio, che sull’etichetta di tutti i prodotti in vendita – di marca e non – devono essere obbligatoriamente indicati gli ingredienti dell’alimento in questione, così come lo stabilimento di produzione.
Soffermandoci nell’analisi e confrontando le informazioni indicate su alcuni prodotti non “griffati”, con quelle presenti sulle confezioni dei beni di marca, potremmo scoprire, per esempio, la coincidenza delle materie utilizzate. Se tra le materie prime non compaiono ingredienti di scarsa qualità (come grassi idrogenati, o oli di palma per i dolciumi), questo è già un punto a favore per il prodotto.

 

Attenzione alle sigle

Occorre invece prestare attenzione alla eventuale presenza di sigle alfanumeriche: esse indicano la presenza di coloranti e/o edulcoranti che sostituiscono in parte materie prime “naturali”. Un esempio fra tutti: uno yogurt alla frutta per la cui produzione viene utilizzata una bassissima percentuale di frutta vera, sarà “arricchito” con uno o più coloranti per essere reso più appetibile. Meglio diffidare, insomma, quando le sigle abbondano (ma questo vale anche per i prodotti “di marca”).

 

Prodotti differenti, stabilimento identico

A volte invece, leggendo in etichetta scopriamo che prodotti “di marca” e prodotti anonimi sono stati  fabbricati e confezionati nello stesso stabilimento di produzione. Spesso le grandi – e pubblicizzate – aziende controllano svariati marchi di prodotti non reclamizzati che, per ragioni di opportunità e convenienza, escono dalla stessa catena di montaggio. È il caso, per esempio, di paste, di confetture, ma anche di automobili e, in generale, di prodotti meccanici.
 

Norme igieniche uguali per tutti

Se poi si parla di norme igieniche, il consumatore può stare tranquillo: in Italia vigono leggi severe, valide per tutti i produttori. Qualunque sia l’alimento scelto e l’azienda di provenienza standard di sicurezza e controlli sono validi per tutti.

Ultimo aggiornamento: 23/05/12

 

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