Il servizio di noleggio. Costi bassi e vantaggi, ma solo se… Inquinamento in città: video.

Emanuela Susmel
Bollo auto, parcheggi, e – nota dolente – la  benzina. Non si esagera se si dice che oggi tante famiglie si trovano a chiedersi se sono ancora in grado di mantenere un’automobile, specie se si tratta della seconda auto.  Ecco perché l’alternativa del car sharing – decisamente più comoda dei mezzi pubblici e anche dal minore impatto abientale (qui il video sull’inquinamento nelle nostre città) – diventa un’alternativa più appetibile, anche perché offre a un costo contenuto la disponibilità un’automobile a tutti gli effetti. Non è un caso che l’uso del servizio, nel 2012, sia aumentato del 20% a Roma e triplicato a Milano.

Che cos’è il car sharing

Il car sharing consiste nell’utilizzo condiviso – su preventiva prenotazione – di una vettura scelta fra un parco auto messo a disposizione da parte di un ente pubblico. Ė un servizio gestito da un numero crescente di province e comuni, nato per limitare il numero delle automobili in circolazione nell’ambito di politiche di mobilità sostenibile. Chi deve muoversi sul territorio può così utilizzare un veicolo pur senza esserne il proprietario.
Il parco auto è costituito da un’ampia gamma di vetture, ognuna rispondente a una specifica esigenza: l’utilitaria per muoversi agilmente in città oppure un monovolume di maggiore cilindrata per i viaggi con la famiglia, per esempio.

Canone annuo e costi di utilizzo

Il costo del servizio, oltre che dal canone annuale di abbonamento, è costituito dalla somma di due voci di spesa: un costo fisso orario e un costo variabile legato ai chilometri percorsi.
La nostra indagine a campione ha considerato la media delle tariffe di car sharing richieste dai Comuni di Roma, Milano, Bologna, Firenze, Palermo, Genova e Torino. Esaminiamo nel dettaglio le singole componenti di spesa.

Gli sconti in convenzione

Il canone annuale di abbonamento si aggira intorno a 107 euro per i privati mentre risulta superiore per le aziende: queste ultime possono però avvalersi della deduzione dell’intero costo sostenuto per il servizio. La maggior parte delle province e dei comuni esaminati ha stipulato una convenzione con enti pubblici o privati, tra cui le aziende di trasporto pubblico: in questi casi viene applicato uno sconto considerevole sul canone di iscrizione che talvolta può risultare più che dimezzato (Per esempio, un abbonato all’azienda di trasporto pubblico di Bologna pagherà un canone annuo di 65 euro a fronte di 100 euro)

Niente costi di benzina

La somma di costo fisso orario e costo variabile costituisce la spesa effettiva per l’utilizzo dell’autovettura, che comprende noleggio, assicurazione, bollo, pulizia interna ed esterna del mezzo, chilometraggio e carburante: quest’ultimo aspetto è più che apprezzabile in tempi di rincaro di benzina e gasolio. La quota richiesta dipende dal modello di vettura scelto e dal numero di chilometri percorsi.

Facciamo due conti

Considerando il campione di province e comuni preso a riferimento, il costo per l’effettivo utilizzo dell’automobile risulta mediamente così composto: tariffa oraria per il noleggio diurno 2,57 euro; tariffa oraria per il noleggio notturno 1,07 euro; costo chilometrico – calcolato come media dei modelli di vettura proposti – 0,50 euro comprensivo di carburante. La maggior parte degli enti che propongono il servizio applica tariffe agevolate per un uso prolungato dell’auto: il noleggio per 24 ore costa mediamente 47,12 euro; quello per 48 ore, 82,75 euro e quello per 72 ore, 113,58 euro, cui occorre aggiungere un costo chilometrico di 0,26 euro, qualunque sia la durata richiesta.

Quando conviene davvero

L’utilizzo di una vettura noleggiata con questo servizio comporta l’abbattimento dei costi fissi – acquisto, assicurazione, bollo – e di quelli variabili come quelli di carburante, parcheggio e manutenzione dell’auto di proprietà. A conti fatti, il car sharing conviene nei seguenti casi: percorrenza con l’automobile di meno di 10.000 chilometri all’anno; necessità non sistematica di un autoveicolo e conseguente rinuncia all’accollo di spese fisse per la seconda o terza automobile in ambito familiare; pagamento di un costo mensile di parcheggio o garage superiore a 120 euro; necessità di disporre di una diversa tipologia di autovettura a seconda delle esigenze; obbligatorietà di utilizzo di un’automobile in zone a traffico limitato o nei giorni di targhe alterne; volontaria rinuncia all’interessamento di problematiche legate a spese di assicurazione, di bollo e di riparazione.
Infine va considerato il fatto che il gestore del car sharing rinnova il parco auto più frequentemente di quanto non lo facciano le famiglie.

Centri storici e strisce blu

Ci sono poi i vantaggi non economici, ma non per questo meno importanti. L’autovettura noleggiata ha diversi vantaggi sotto questo aspetto: circolare nelle corsie preferenziali riservate ai soli mezzi pubblici; accedere gratuitamente alle zone a traffico limitato e sostare – sempre gratuitamente – nei centri delle città, anche all’interno dei parcheggi delineati dalle cosiddette “strisce blu”; circolare nei giorni di limitazione del traffico, come quelli a targhe alterne o dei blocchi della circolazione per superamento delle soglie massime di inquinamento.

Le limitazioni del car sharing

Ovviamente, c’è anche il rovescio della medaglia: bisogna sempre tenere presente che l’auto presa a noleggio non è di nostra proprietà, e quindi, per esempio, che ogni oggetto che vi si introduce durante il viaggio deve essere rimosso nel momento della riconsegna del mezzo. Per lo stesso motivo l’utente è soggetto a determinati obblighi, come lasciare in ordine l’auto quando la si lascia, non sporcarla e non rovinarla; il mancato rispetto di queste regole comporta il pagamento di penali.

Ecco le cose da sapere

La prenotazione dell’automobile deve essere effettuata preliminarmente al suo utilizzo, con l’eventualità che il modello e il parcheggio scelto non siano disponibili; devono essere rigorosamente rispettati gli orari di inizio e fine dell’utilizzo del veicolo, così come indicati nella prenotazione. L’autovettura deve essere riconsegnata presso lo stesso parcheggio nel quale lo si è preso in carico: (ma alcuni comuni stanno sperimentando l’interscambiabilità delle automobili tra due o più parcheggi prestabiliti).

L’utente è tenuto al pagamento della quota – costo orario – dovuta per l’utilizzo dell’automobile anche in caso di mancata fruizione della stessa, qualora la disdetta non venga data entro il tempo stabilito sul contratto. Inoltre, qualora l’utilizzatore abbia una improvvisa reiterata necessità della vettura, può prolungarne il tempo di utilizzo a condizione che essa non sia già stata prenotata da un altro utente.

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