Nei negozi costano anche 40 euro al chilo, in casa bastano 11 euro. E si ricicla il pane.

Emanuela Susmel
Nel periodo di recessione economica che gli italiani stanno vivendo, lo spreco alimentare viene considerato

uno sperpero ben più grave di quanto non lo fosse in passato.

Il cibo buttato con più frequenza degli altri è quello che maggiormente impera sulla tavola: il pane. Se è vero che viene particolarmente gradito quando è fresco, è altrettanto certo che, una volta persa la propria fragranza, in cucina può essere largamente utilizzato: ci riferiamo al pane grattugiato – o pangrattato -, ovvero il pane secco ridotto in polvere grazie all’utilizzo di un robot da cucina.

Il pangrattato per cominciare

Il pangrattato trova impiego in svariate ricette di torte dolci e di primi piatti, da servire asciutti o in brodo: fra questi ricordiamo i canederli trentini e i passatelli, specialità romagnola prelibata e nutriente, largamente prodotta anche nella Provincia di Pesaro-Urbino. 

Un piatto ricco dalle origini umili

Come la maggior parte dei piatti nati nelle case contadine del passato – e mai passati di moda – i passatelli trovano la loro origine dall’esigenza di riutilizzare avanti e alimenti poveri: il pane raffermo e il formaggio indurito, sostituito nel tempo dal Parmigiano-Reggiano, sono infatti ingredienti necessari alla loro preparazione.

Nuovi usi: si mangiano anche senza brodo
Nel tempo, diversi chef e ristoratori hanno via via modificato le modalità di presentazione dei passatelli, tradizionalmente serviti nel brodo di carne: oggi non è raro – soprattutto nei mesi estivi – mangiarli asciutti, conditi per esempio con scaglie di pancetta e asparagi.

Buoni anche per le puerpere e i bambini inappetenti

Grazie al loro apporto calorico, sono un piatto abitualmente servito alle puerpere e ai bambini inappetenti. Il nome deriva dalla particolare forma cilindrica assunta dall’impasto dopo essere passato da un apposito strumento di ferro con un disco forato a manici laterali.
Considerata la difficile reperibilità dello stampo – detto anche “ferro per passatelli”(nella foto)  – si può utilizzare, allo stesso scopo, uno schiacciapatate a fori larghi. 

Per farli bastano pochi minuti

Per la preparazione dell’impasto dei passatelli bastano pochi minuti, specialmente se si utilizza un robot da cucina. Ricetta per una persona. Ingredienti: 1 uovo intero, 30 gr di Parmigiano-Reggiano grattugiato, 50 gr di pane grattugiato, 1 pizzico di noce moscata e – facoltativi per ottenere un composto più sodo, particolarmente indicato per i passatelli asciutti – 5 gr di farina.

La preparazione
Preparazione: amalgamare gli ingredienti formando un impasto compatto, quindi farlo passare dai fori dell’apposito ferro o da quelli – larghi – di uno schiacciapatate.
Lasciar cadere i passatelli direttamente nell’acqua – o nel brodo – al momento dell’ebollizione: la pasta è pronta – in pochi minuti – quando viene a galla.
Nel caso si desideri insaporire il composto, consigliamo di aggiungere 10 gr di prosciutto crudo o di midollo di bue.
Per ottenere un impasto più morbido e più facilmente comprimibile nello stampo – appropriato per i passatelli in brodo – si può eguagliare la dose del formaggio con quella del pangrattato. 

Nei negozi costano 30-40 euro al chilo

Il risparmio economico dei passatelli fatti in casa rispetto al loro acquisto in gastronomia è presto dimostrato.

Il prezzo applicato dai negozi varia mediamente da 30 a 40 euro per chilogrammo di prodotto: decisamente troppo caro, data l’estrema semplicità della loro lavorazione.

Invece si spendono al massimo 11 euro

Il costo sostenuto per l’acquisto dei singoli ingredienti necessari per ottenere un chilogrammo di impasto – corrispondente a una dose abbondante di 1 ettogrammo a persona – si aggira sugli 11 euro.
Nel riempire il carrello, ricordiamoci che il prezzo del pane acquistato già grattugiato è superiore a quello del prodotto fresco, che possiamo polverizzare una volta divenuto secco.
Potremo divertirci preparando ottimi passatelli da servire in un buon brodo di carne – in inverno o nelle serate fresche – oppure sbizzarrirci con la fantasia condendoli asciutti, secondo il nostro gusto: avremo a disposizione un piatto genuino ed economico che non conosce stagioni.

Ultimo aggiornamento: 31/03/12

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